Prefazione

Artibano è nel contempo :

• un  artista, menestrallo d’animo, capace di trasformarsi in uno spietato uomo d’affari ;
• un padrone esigente, duro nel lavoro. Nel contempo pronto a scendere in campo per difendere gli oppressi ;
• un pater familiae all’italiana che ha tuttavia conservato tutta la sua fantasia di adolescente ;
• un tipo che cacciato dalla porta, l’istante successivo rientra dalla finestra.

Può essere raccapricciante, irritante, rompi scatole. Ma in fin dei conti vi smonterà per la sua tenacità e la sua sincera generosità. È qualcuno che ama profondamente il prossimo. E questo si sente. Allora, gli si perdonano tante cose!

Insomma, Artibano è “troppo”. Definitivamente.

Come raccontare la vita di questo tipo che ha troscorso la sua giovinezza a Manage prima di emanciparsi a La Louvière? Di questo personaggio che spesso rasenta la caricatura? Di giorno, chiacchiera con i compagni in vallone; la sera ristruttura il mondo parlandovi di Freud e di Lao Tseu fino all’alba. Jonathan Duvivier, l’autore di questo libro, ha risolto il problema trasformando Artibano in un personaggio da favola. Ciò che egli è, in fin dei conti, nella vita reale. Perchè solo Arti poteva rivestire, senza vergognarsi, i panni leggendari del re Art ...ù che, come il personaggio del romanzo, umile figlio di contadini, spodesta il cattivo “Tuttomio”, uno dei nomi più simbolici con tutto l’arsenale cavalleresco che ne consegue.

Too much; ve lo avevamo accennato! E tuttavia, nella vita reale, questo figlio di minatori non ha fatto nient’altro: ha osato andare fino in fondo nei suoi sogni di artista. Di volta in volta autore, compositore ed interprete. Molto attivo e detestando perdere tempo appresso ai magnati della produzione, ha voluto e vuole ancora imporre la sua visione sociale della società immaginando un sistema che permetterebbe ai demuniti “di buona volontà” di diventare proprietari della loro abitazione. È stato accusato di tutto: di dolce sognatore, di ingenuo incorregibile come di volgare mercante di sogni.

In fin dei conti, chi è Arti?
Non abbiamo ancora una risposta precisa a questa domanda.
Ma leggendo più attentamente questa epopea donchisciottesca, nutrita al latte della tenerezza umana, forse vi succederà di riflettere sul senso della vostra vita.
Non è forse questa l’ntenzione suprema del buffone del re?

Incorreggibile Arti !

Martine Pauwels
Journaliste à la Nouvelle Gazette (Sudpresse)
La Louvière, agosto 2008





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